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La vacanza ideale per gli amanti della natura a Tirli

La vacanza ideale per gli amanti della natura a Tirli

Tirli nella Maremma grossetana è circondata da meravigliosi boschi, il luogo ideale per trascorrere alcuni giorni immersi nella natura.

Tirli

Tirli piccolo borgo medievale

Frazione del comune di Castiglione delle Pescaia, Tirli è un piccolo e grazioso borgo circondato da fitti boschi e da una lussureggiante vegetazione. Il borgo è sorto all’incirca nel 800 d.C. divenendo nel 1600 sede di un importante convento degli Agostiniani, il Convento di Sant’Agostino.

È possibile visitare la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, nella piazza principale del paese, in stile romanico, con altari in stile barocco. Il centro storico è di matrice medievale e merita sicuramente una visita per immergersi in atmosfere passate emozionanti.

Storia tradizioni e leggende nei boschi della Maremma

I meravigliosi boschi che circondano Tirli, di castagni e di lecci, che crescono rigogliosi e meravigliosi, sono abitati da cinghiali, lepri, volpi, caprioli e fagiani. Qui potrete fare lunghe passeggiate rigenerarti e godere di meravigliosi panorami.

In questi boschi si trova l’Eremo di Sant’Anna, un edificio religioso a pianta rettangolare, ancora oggi molto frequentato dai fedeli e in particolar modo dalle donne. Infatti si narra che bevendo dall’attigua fonte all’Eremo, la Fonte di Sant’Anna, fonte simbolo di fecondità, si riceva la grazia dalla santa della fertilità.

In vacanza per gustare le specialità tipiche della maremma

Tirli come tutta la Maremma è una terra ricca di prodotti gastronomici di qualità, vanta una tradizione enogastronomica di altissimo livello. Una cucina particolarmente legata al territorio, con ingredienti semplici e genuini.

Di particolare pregio i tortelli maremmani, l’acquacotta e i sughi a base di selvaggina, come la lepre o il cinghiale. Ottimi i formaggi e i salumi. Ma su tutto dominano l’olio extra vergine di oliva e il vino, le vere eccellenze del territorio.

Nelle strade di Tirli si gioca a palla 21

Antico gioco sferistico ancora praticato nei piccoli borghi della Maremma toscana, nelle province di Siena e Grosseto. Questo gioco prende il nome dal caratteristico urlo “eh” che emette il mandatore ovvero il battitore, per dare inizio allo scambio. La partita viene vinta dalla squadra che si aggiudica due set su tre, per vincere un set è necessario arrivare a 21 punti. Il campo da gioco è la strada, una piazza, una via abbastanza ampia e vai si gioca.

La palla da gioco è una sfera di piombo, rivestita da un filo di lana grossa, a sua volta ricoperto da una pezza di pelle morbida resistente che viene rigorosamente cucita a mano. Si organizzano tornei e partite, l’importanza di questa disciplina sportiva è riconosciuta a livello nazionale tanto da essere associata al Coni e alla Federazione Italiana Pallapugno.

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