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Santa Caterina e l’antico rito del fuoco

Santa Caterina e l’antico rito del fuoco

Il 24 novembre, a Santa Caterina, frazione del comune di Roccalbegna, si celebra la vigilia del martirio della santa da cui il borgo prende il nome. Di Caterina trattano alcuni testi redatti tra il VI e il X e secondo la tradizione cristiana, nel 305 fu condannata dal governatore d’Egitto e Siria Massimino Daia a sottoporsi alla terribile ruota dentata da cui miracolosamente si salvò. La giovane, colpevole di aver convertito al cristianesimo alcuni sudditi di Massimino che si era proclamato Augusto, scampò alla morte in altre occasioni fino a che, dopo essere stata decapitata, la leggenda narra che il suo corpo fu portato dagli Angeli da Alessandria fino al Sinai nella notte tra il 24 e il 25 novembre.

Il culto della santa si è poi diffuso in Europa, soprattutto in Francia e in Italia.

In Maremma Toscana, la vigilia del martirio della Santa viene ricordato con un rito antico e suggestivo. La celebrazione ha inizio con una processione guidata dal parroco che, giunto sulla cima del colle benedice una normale catasta di fascine e legna in mezzo alla quale è conficcato un lungo palo di cerro, il cosiddetto “stollo”. Al termine liturgia si appicca il fuoco alla catasta e gli uomini di Santa Caterina, divisi in gruppi a seconda della contrada d’appartenenza, sfidano le fiamme e il calore per tentare di impadronirsi dello “stollo” e portarlo nel proprio rione. I vincitori che riescono ad accaparrarsi il pesante legno potranno alzarlo in un vicolo del proprio rione, per festeggiare il raggiungimento dell’obiettivo.

Il cerimoniale si conclude con il taglio del tronco in tanti pezzi quanti sono stati i partecipanti, così ognuno può portare a casa una porzione di quell’oggetto-feticcio che ha costituito materia del contendere per una serata. In seguito ogni pezzo verrà messo a bruciare nel caminetto di casa e quando le fiamme lo avranno del tutto consumato si prenderanno le ceneri che poi, in religioso raccoglimento, saranno disperse nei campi e negli orti quale auspicio per una fertile stagione agricola.

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